Giappominchia - Giulia Marino



Editore: Kappa Edizioni
Data uscita: 2011
Pagine: 90
Costo: 9.50
Genere: satirico
Rating: -



Trama

Loro esistono. Sono isterici, saccenti, fastidiosi e ignoranti. Sono l'incubo e la vergogna di tutti i veri appassionati di Giappone. Girano liberi e incontrollati per il web farneticando a tutto spiano a proposito di Japan World, pur non sapendo una cippa di niente. Comunicano utilizzando un italiano incerto, sporcato da quattro o cinque parole giapponesi messe a caso qua e là, e giorno dopo giorno, al grido di "Kawaiil", si moltiplicano e progettano alle nostre spalle l'invasione e la nipponizzazione del mondo. Sono loro, i temutissimi giappominchia, gli eterni nemici di otaku e nipponisti. Ma cos'è esattamente un giappominchia? Cosa fa? Di che si nutre? Come lo si individua in mezzo alla società? Quali sono le sue abitudini di vita? I suoi sogni? Quanti e quali sono i tipi di giappominchia esistenti? E soprattutto, guarire dalla giappominchiosità è possibile? In "Giappominchia", la prima e unica guida al mondo che analizza al microscopio l'universo giappominchia e le sue inquietanti creature, troverete le risposte a queste e ad altre domande, e otterrete la conoscenza e i mezzi necessari per riuscire a fronteggiare questi piccoli e imbarazzanti giapporimbambiti. Il giappominchia danneggia anche e soprattutto te, amante del Giappone: digli di smettere!


Recensione

Allora, ho acquistato questo libricino presso Shin Crazy Comics, la mia fumetteria di fiducia a Como. Monica, la titolare, me l'ha consigliato in quanto un libricino spiritoso. Visto il tema che giornalmente mi capita di dover affrontare frequentando pagine e siti che trattano del Giappone, ho pensato di leggerlo per farmi due risate.
Il libro viene scritto da una certa Giulia Marino da quello che posso intuire studia o ha studiato a Venezia lingue orientali. Le prime 20 pagine mi hanno fatto sorridere, i giappiminchia vengono ben descritti con le loro molteplici particolarità e modi di fare. Diciamo che dalla 20esima pagina in poi mi sono cominciate a prudere le mani e provare un certo fastidio nel modo di scrivere e in quello che scriveva questa Giulia (posso darti del tu, vero?).
Giulia divide gli appassionati di Giappone in tre grandi categorie.



·  Otaku
·  Giappominchia
·  Nipponista

Mi perplime perché di primo acchito non mi ritrovo in nessuna di queste categorie, avrei almeno azzardato un Nipponista ma da quanto dice l'illustre “scrittrice” in quella categoria possono solo rientrare pochi eletti (lei compresa naturalmente).
Devo comunque ammettere che la sezione giappominchia over 18 l'ho apprezzata tantissimo, io stessa avrei voluto scrivere un saggio su questo tema contorto, avendo avuto esperienze con conoscenti. Infatti, come in questo caso dice bene Giulia, anche gli “adulti” non sono immuni da questo potente virus. Potrei fare mille esempi, ma credo che se avrete modo di leggere il “libro” vi farete un idea chiara comunque.
Torniamo al prurito che mi ha procurato una frase in particolare che Giulia scrive, riporto testualmente quanto scritto: “Iscriversi a una facoltà di lingue orientali è la strada che porta a diventare veri nipponisti, non dimentichiamocelo”. Ora, cara Giulia, tornando al discorso che io non so bene in quale categoria mettermi (e solitamente quando leggo qualcosa mi piace potermi schierare da una parte), non sono un Otaku, una giappominchia nemmeno (fra l'altro quando è cominciata la mia mania Giappone, ormai ben 8 anni fa, non esistevano nemmeno i giappominchia) e non posso nemmeno ritenermi una privilegiata nipponista, in quanto purtroppo non ho avuto la fortuna di poter continuare a studiare e potermi iscrivere a una facoltà del genere, ho dovuto rimboccarmi subito le maniche e andare a lavorare. Bè, nonostante tutto credo di essere una persona abbastanza curiosa su uno dei suo “hobby” e credo che per esserlo non bisogna per forza iscriversi a una facoltà di Giapponese.
Per chiudere, i Gippominchia sono sì dei personaggi noiosi, banfoni, rumorosi, ma fanno quasi tenerezza... a questo punto mi irritano di più i tuttologi e saputelli tronfi di libri letti a scuola e non per piacere di leggerli

Voto



Curiosità

Ma anche no… ci bastano queste 90 pagine 

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